Distanti in linea d'aria circa 8.500 chilometri, Kingston e PINEROLO sono più vicine di quanto si creda: lo dimostrano gli Africa Unite. O United, com'era al principio, agli albori degli anni Ottanta. Primo contatto fra BUNNA e MADASKI, nel 1981. La morte di Bob Marley aveva ferito l'immaginazione del mondo e i due scelsero di riferirsi a una della sue canzoni, "AFRICA UNITE" appunto, per battezzare il trio che ne onorava la memoria reinterpretandone le musiche: Bunna in voce e alla chitarra, Madaski ? allora Mad A Man ? al basso e Ras Cal ? per l'anagrafe Marcello Tamietti ? alla batteria. Diversa la formazione che tre anni dopo registrò i brani inclusi nella cassetta "Peace Love & Freedom": mentre Bunna insisteva sul reggae, Madaski si era votato momentaneamente alla new wave con i Suicide Dada, infatti. Ritornò in scena nel 1986 e diede slancio agli Africa United, ben presto pronti al debutto discografico: "MJEKRARI" uscì l'anno seguente e la fama del gruppo sconfinò dall'ambito locale, tant'è vero che poco dopo, a Roma, gli toccò l'onore di aprire il concerto della leggenda reggae U Roy. Un altro album formato "mini" nel 1988, "LLAKA", e un altro appuntamento prestigioso, prima di Linton Kwesi Johnson al Motion di Madone, vicino a Bergamo. E ancora, in quei mesi: al Palatrussardi di Milano con il principe del ju ju nigeriano King Sunny Adé e a Padova per Amnesty International accanto a Steel Pulse e Revelation Time, quelli di Ruud Gullitt. La famiglia era cresciuta, frattanto: PAPA NICO come percussionista aggiunto, con avvicendamento al basso in favore di Ciro Cirri. Bolliva in pentola "PEOPLE PIE", pronto infine nel 1991: un anno determinante. Gli Africa United suonarono ad "Arezzo Wave" e addirittura a Negril, in Giamaica, preceduti dal formidabile Gregory Isaacs. "Nuff respect!", inneggiarono i presenti. Era il momento di diventare adulti: cadde la "d" di United e la banda si consolidò con PARPAGLIONE alle ance, Drummy Sir Jo (alias Sergio Pollone) nuovo batterista e Max Casacci, giovane veterano della new wave torinese, alla chitarra, mentre il "turbinator" Mauro Tavella manipolava suoni dietro la consolle. In Italia imperversavano le "posse" e gli Africa entrarono subito in sintonia: prima un'avventura dialettale in "Canté", poi l'esperienza della TO.SSE. Precedenza alla madrelingua nei testi, finalmente: una svolta sancita nel 1993 da "BABILONIA E POESIA". Il mondo a portata di mano, però: Francia, Olanda e Gran Bretagna, ma soprattutto l'Iraq, per il Festival di Babilonia. Avanti con un altro bassista, dopo quegli impegni: è il momento di CATO. Con lui in organico, gli Africa registrano "Il partigiano Johnny" per l'antologia "Materiale resistente", premessa al proprio nuovo disco: "UN SOLE CHE BRUCIA". Riflettori su di loro nell'autunno del '95 a Rennes, in Francia, per il festival "Les Transmusicales". Dietro la batteria siede a quel punto DAVIDE GRAZIANO. Corteggiato dalla Polygram, attraverso il canale Black Out, il gruppo ne accetta le offerte e inaugura il rapporto nel 1996 con "IN DIRETTA DAL SOLE". Al termine della tournée da cui viene ricavato quell'album dal vivo Casacci se ne va per fondare i Subsonica, sostituito dal giovanissimo RU CATANIA, messo subito alla prova ne "IL GIOCO". Dopo di che ci si dedica allo sport preferito: concerti, concerti e poi ancora concerti, dal 1997 al 1999, con apparizioni in festival quali "Metarock" a Pisa e "Reggae SUNSPLASH" a Pordenone. Negli ultimi della serie, ecco comparire anche un trombonista: GIGI DE GASPARI. Da tre che erano, sono cresciuti fino a otto. Nel 2000 esce "VIBRA" che onora i precetti fondanti del reggae. L'album apre con "Sotto Pressione" canzone-denuncia contro la pena di morte, di cui viene realizzato con immagini di repertorio, un videoclip dalle immagini crude e strazianti.A fianco di Amnesty International, Comunità di Sant'Egidio e Nessuno Tocchi Caino, gli Africa Unite sostengono la campagna di moratoria contro la pena di morte, ospitando un banchetto per la raccolta di firme ai loro concerti. L'atmosfera generale si richiama alla sensualità languida del "lovers' style", anzitutto: battuta morbida, melodie romantiche ed emozioni in primo piano. Segue una infinita serie di concerti.. 11 maggio 2001: ventennale della morte di Bob Marley: se fosse vivo avrebbe 56 anni. Esce "20". A dicembre, nello stesso anno, vengono ristampati su licenza V2 Music i primi "LLAKA/MJEKRARI", " PEOPLE PIE", "BABILONIA E POESIA" e "UN SOLE CHE BRUCIA", assenti dal mercato da molti anni, raggiungono un significativo risultato di vendita, raggiungendo in meno di un anno le diecimila copie. Da marzo 2000 a dicembre 2001, in circa due anni di tournèe, gli Africa si confermano come una delle band di maggiore successo live,verranno visti e applauditi da oltre 350.000 persone. Il calendario dei concerti si chiude il 31 dicembre 2001, da gennaio il gruppo si prende una pausa. E' nel corso del 2002 che cellule di Africa Unite si riproducono, generando altri interessanti progetti musicali. Ru Catania autoproduce con la sua Wah Companion "Anomalie Domestiche" e il suo punk'n'roll suona live per tutto l'anno intervallato dai concerti con Madaski.. Cato e "de Angelo"Parpaglione movimentano le danze nei club italiani sotto il nome di Motor City, raffinata formazione dance. Gigi "Mr T-Bone" De Gaspari realizza "That's It!" e lo presenta in una numerosa serie di concerti, inframmezzati da ll'esperienza di tour europeo con gli americani New York Ska Jazz Ensemble. Ritornano, ma solo per una decina di appuntamenti durante l'estate, anche i Blue Beaters , con Bunna sempre impegnato al basso, presenti anche Cato e Parpaglione e ovviamente gli altri compagni di questo super gruppo, nato dalla fusione tra elementi di altre band. Nel frattempo Madaski pubblica il quarto Album: "Dance or Die", una feroce divagazione di dark -dance-metal che realizza dal vivo con Dade Graziano alla batteria, impegnato anche nel tour di Vinicio Capossela, e Ru Catania in pausa con la Wah Companion.
A settembre 2002, Bunna e Mada interrompono ufficialmente la pausa nella loro attività e si ritrovano in studio per dare il via alla composizione dei brani che faranno parte del nuovo album. Presto le canzoni prendono forma, l'ispirazione è più fervida che mai, i pensieri scorrono sul difficile momento storico e si arroventano, sfociando in testi accorati e a tratti lividi, a dipingere una realtà contusa dall'ipocrisia di mezzo mondo. Il suono è inconfondibile, inna Africa Unite stylee. La musica vi parla con le sue parole, ha il sapore caldo del reggae, bruciano in gola le emozioni, arrivano morbide le pennellate dei cori delle dolci voci di Patrick "Kikke" Benifei e Alessandro Soresini ,(RNT). "MENTRE FUORI PIOVE" , circa 60 minuti di musica, contiene due versioni della title track, ad enfatizzarne il significato, una di esse porta ancora una volta la splendida firma di Marco Robino ed il suono degli Archi Torti. Un album maturo, fiero della consapevole coerenza degli Africa Unite, insieme per venti anni , (ventidue per la precisione), di carriera. "MENTRE FUORI PIOVE", decimo nato in casa Africa, considerando Llaka/Mjekrari un corpo unico, verrà pubblicato a fine marzo con un prezzo imposto a 13 Euro, per esplicita volontà del gruppo, su licenza Alternative Produzioni , distribuzione Venus. "MENTRE FUORI PIOVE" , la luce degli Africa vi riscalderà ancora.
Source: http://www.africaunite.com