Matteo Nicodemo

Matteo Nicodemo - Venezia E L'incurabile lyrics

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Girando mi ritrovai alla salute

A casa Rudge c'era un depliant del supermercato

ma si sa molto sfugge agli occhi di uno stagionale

e poi spero che in pochi ti vengano a cercare

ti avevo visto prendere il vaporetto alla stazione

quella sera gelida di gennaio l'odore di alghe sottozero

sapevo dove saresti andato e chi stavi aspettando

cosa avresti da lei sperato il filo di shalimar se è frivolo

io che camminavo e guardavo

le finestre dalle calli se dentro intravedevo

la notte e l'infinito lo sciabordare intonato

della laguna e del segreto di ogni solo

anche io sentivo re nebbia che saccheggiava il vuoto

della piazza nella schiena sentivo le sue lance e le sue alabarde

nebbia pacifica la mattina aspiro il suono delle preghiere

l'odore dei caffè al sicuro dalla terraferma

la nebbia e la città la polvere

che assale le stanze ancora da restaurare

ti potevo immaginare scrivere alla luce delle candele

spegnere i mozziconi sui mattoni umidi dei primi piani

qui la guerra scorre solo in una foto

lo sparo in Lituania uscisti dal tuo impero

poi vagando solitario trovasti il mistero

della distanza tra la morte e il pensiero del dolore

tra Rapallo e la Lituania il Baltico e Ezra

uscire e arrivare alle fondamenta

degli incurabili è la distanza da cui guardo la Giudecca

da cui solo un poeta sa che il tempo la ignora

e poi lo spirito di Dio che aleggia

sopra il riflesso dell'acqua

sarai seduto dietro le finestre del florian

pensando a una segretaria

se al tempo si reagisce con la bellezza

le tue parole sono la guida

ti nascondi nella nebbia

perché io non ti raggiunga

non mi serve la luce invernale che rende più nitide le cose

io ti vengo a cercare

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