E Poi Mi Rivivrei
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Mi distraggo con lo sforzo di pensieri che Sfoglio per riparare quest’assenza di sole Nello squarcio del mio tempo fatto di sei ore In rassegna passo i compiti che ho fatto già Anche se l’insegnante non interrogherà Ma se idea cambierà Un quarto d’ora può sembrare un’eternità A gambe ancora così corte che sperare più forte Da qui è l’unico sistema per guardare oltre Io mi sporgo ma la macchina non passa mai Torno al freddo dei gradini, troppe risa e bambini Troppi e troppo bambini Aspetterò i tuoi passi aspetterò a occhi bassi Alzo gli occhi e ci sei tu E l’unica cosa che ora conta sei tu Stendo il viso per le tue carezze Che puntuali piovono come la certezza Che eri in ritardo solo per il lavoro Che non hai pensato mai di lasciarmi solo Di queste mie lacrime mi chiedi il perché È solo mal di testa adesso passa perché Voglio andare a casa voglio andarci con te E dopo mangiato voglio stare con te Quando ho visto Angela la prima volta Ho pensato alla bellezza di una grande dolcezza Stesa a piene mani patina di tenerezza Prima volta che ho incontrato Licia ero sereno Era come un frutto pieno se lo aiuto a cadere Lo potrò assaporare Al contrario quando il caso mi portò il tuo viso Seppi come non pensare imparai ad aspettare Che il tuo tempo fosse pronto per lasciarmi entrare Dimmi adesso a cosa serve un viaggio di ritorno Certo non a restaurare neanche a ridefinire Ma soltanto a finire Lasciarsi son gli accordi lascia che ti ricordi Di notte la tua mano ci scoprirà il mattino Apro gli occhi e ci sei tu Un pensiero fisso una costante tu Cosa sei non lo saprei spiegare Ma se fossi grande ora ti farei l’amore L’amore dolce che si fa con le mani Fragili e sospese un volo di gabbiani Quell’amore da respirare Da scrivere sui muri senza farsi scoprire Da sfidar gli adulti se lo vuoi dimostrare Lo devi dimostrare perché sennò non vale Stringi i denti adesso se ti brucia e fa male Tanto sei da solo quando il male è l’amore Cado dalle nubi cado come tentazione Che si tinge d’ossessione fodera di cotone Ne appassisce gli angoli come disillusione Cado come cade il dubbio che mi inchioda a me Nel pensarmi una condanna nel pensarmi di gomma E bastarmi una donna Riprenderò dal piccolo come quando ero piccolo Per un po’ di innocenza che darei Per ritrovarmi e poi mi rivivrei Chiudo gli occhi e ci sei tu Tenero ragazzo che non mi parli più Quanti giochi voli e figuracce Quante notti insonni terminate in cartacce Con gli entusiasmi che ora chiami progetti Tu mi fai morire quando te la smetti Sai che di sogni solo non si vive Ma sai pure che ai sogni tuoi gli servi vivo Sennò poi chi mi canta le parole che scrivo Chi porta carne al sangue della notte che vivo<br /> <br /> Thanks to razvan
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